I. Quadri: La pittura murale tra XI e XIII secolo in Canton Ticino

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Titel
La pittura murale tra XI e XIII secolo in Canton Ticino. Tra gli intonaci medievali di un’altra Lombardia


Autor(en)
Quadri, Irene
Erschienen
Cinisello Balsamo 2020: Silvana Editoriale
Anzahl Seiten
351 S.
von
Rossana Cardani Vergani

Poco più di un anno fa Silvana Editoriale dava alle stampe la monografia di Irene Quadri La pittura murale tra XI e XIII secolo in Canton Ticino, un’attenta rilettura e reinterpretazione dei dipinti murali fra XI e XIII secolo conservatisi nell’odierno Cantone Ticino. La ricerca della giovane storica dell’arte ticinese è stata condotta all’interno dell’Università di Losanna, sotto la direzione della professoressa Serena Romano, che introduce il volume definendolo un «libro di paesaggi inaspettati, legati da una storia priva di protagonisti possenti, di nomi celeberrimi, di eventi universali, e quindi punteggiata da luoghi, da edifici, da apparati visivi finora rimasti ai margini dei tragitti più normalmente e insistentemente percorsi dalla “grande” storia dell’arte». E proprio per questi motivi – aggiungiamo noi – molto affascinante. L’autrice ha pure fatto capo all’Ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino e all’Archivio federale dei monumenti storici di Berna, che hanno dato accesso a reperti e a documentazione inedita. Studio e pubblicazione hanno goduto dei contributi finanziari della Repubblica e del Cantone Ticino (DECS-DCSU) e del Fonds des publications dell’Università di Losanna; l’autrice è stata insignita del Premio Migros Ticino 2017 per ricerche di storia locale e regionale della Svizzera italiana.

L’interessante volume, i cui contenuti qui riassumiamo, è introdotto da cinque sotto capitoli, attraverso i quali Irene Quadri analizza dapprima il territorio e la geografia artistica in cui si inserisce la pittura murale dell’XI-XIII secolo. Quell’“altra Lombardia” – oggi Cantone Ticino –, ma nei secoli in esame ecclesiasticamente e politicamente sottoposta alle autorità di Como e di Milano. Il tema della pittura murale viene sviluppato con un approccio definito micro-macro, nel quale la storica dell’arte cerca di analizzare la pittura ticinese cercandone gli orizzonti temporali e stilistici. Le tecniche narrative e un’ampia riflessione attorno a committenze e maestranze concludono la corposa introduzione.

Trentasei sono le schede presentate in base alla cronologia che prende avvio nei primi decenni dell’XI secolo con i resti di decorazione del primitivo arco absidale della chiesa di Santa Maria Assunta a Sorengo e approda alla fine del XIII secolo con il fregio dell’antico arco absidale della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Mendrisio. In queste ricche schede (strutturate in: descrittivo, analisi storicocritica, interventi conservativi e restauri, bibliografia) Irene Quadri considera dipinti murali già noti e studiati, ma ne affronta anche altri di più recente scoperta, come nel caso di quelli conservati nelle chiese di Cadempino e Cevio o rinvenuti nel castello di Serravalle.

Con un’attenta analisi formale e stilistica delle opere prese in considerazione, la Quadri cerca di dare risposte alle molte domande che da decenni gli studiosi si pongono, sopperendo a quella carenza cronica di dati storici e di documenti d’archivio, che caratterizza il periodo del pieno medioevo. Facendo riferimento a Rahn, a Gilardoni, a Brenk, a Valagussa, a Castelnuovo e ad altri storici dell’arte che l’hanno preceduta, la studiosa ha colto quegli aspetti lombardi della pittura murale del Cantone Ticino, che tuttavia subisce anche le influenze veicolate dell’Oriente bizantino, del Piemonte, del Veneto e del nord delle Alpi, come normale per una regione da sempre di transito, caratterizzata da vie storiche, laghi e montagne, elementi che uniscono, anche se nel contempo dividono.

Puntuali i confronti stilistici e iconografici ricercati: dal ciclo pittorico della basilica di San Vincenzo a Galliano, caposaldo per chi studia la storia dell’arte medievale vista la data certa del 1007, riferita alla committenza di Ariberto da Intimiano, a quelli del San Pietro al Monte di Civate, dei Santi Pietro e Paolo ad Agliate, del sacello di San Fedelino a Novate Mezzola, alla cappella di Sant’Eldrado alla Novalesa, alla basilica di San Michele a Oleggio, fino alla basilica ambrosiana di Milano, chiaro modello per il ciclo del Sant’Ambrogio Vecchio di Prugiasco (San Carlo di Negrentino).

Ma chi erano gli artisti attivi nell’“altra Lombardia”? Rimasti per lo più anonimi si ha ragione di credere che spesso le opere che oggi ancora ammiriamo nelle nostre chiese o in edifici civili siano il frutto del lavoro di un’équipe: alla maestranza principale spettava la fase di progettazione dell’opera con l’elaborazione dei disegni preparatori delle scene narrate e la definizione delle linee guida per i motivi decorativi (tracce dei cartoni o campiture delle giornate ancora leggibili su molte delle pareti descritte), ai garzoni era affidata la stesura dell’intonaco fresco, della malta e dello scialbo, oltre all’esecuzione delle parti secondarie delle scene e degli abiti delle figure di minore importanza.

Riguardo alla committenza, anche qui la storia è per lo più silente. Fatta eccezione per i dipinti della facciata della chiesa di Santa Maria Assunta a Torello, fatti eseguire attorno al 1217 dall’arcivescovo di Como Guglielmo della Torre, nessuno degli episodi considerati nel libro può essere legato con certezza al nome di un donatore. È lecito ipotizzare committenze colte e potenti, che conoscevano modelli già realizzati e che si muovevano con una certa facilità fra i centri di potere legati a Como e Milano, diffondendo le loro conoscenze in aree anche remote, come possono fare pensare le testimonianze rinvenute in Valle Maggia nella chiesa di Cevio, per citare un solo esempio.

Secoli molto vivi quelli presentati nell’interessante volume di Irene Quadri, del quale consigliamo la lettura proprio per la chiarezza dell’esposto e la ricchezza dell’apparato bibliografico, che riassumono e aggiornano più di un secolo di studi della storia dell’arte del Cantone Ticino, che oggi non a torto possiamo permetterci di chiamare “un’altra Lombardia”.

Zitierweise:
Cardani Vergani, Rossana: Rezension zu: Quadri, Irene: La pittura murale tra XI e XIII secolo in Canton Ticino. Tra gli intonaci medievali di un’altra Lombardia, Cinisello Balsamo 2020. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, 2021, Vol. 170, pagine 94-95.

Redaktion
Zuerst veröffentlicht in

Archivio Storico Ticinese, 2021, Vol. 170, pagine 94-95.

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